LA PAROLA DEL GIORNO

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MEDITIAMO LE LETTURE DI OGGI - Sabato 20 Aprile 2024
   PREGHIERA DEL MATTINO 

Signore, oggi mi sono risvegliato più felice del solito. In questo fine settimana avrò più tempo – anche per la tua parola. Ma non sono molto sicuro di restare felice quando ti ascolterò parlare. Molti dei tuoi discepoli hanno trovato la tua parola troppo dura e si sono allontanati da te. È forse perché ti hanno ascoltato troppo intensamente o troppo superficialmente? Signore, poiché tu mi concedi del tempo, concedimi anche il coraggio di ascoltare la tua parola, e tienimi vicino a te. Amen.

     INTRODUZIONE

“Nessuno si deve aspettare da me qualcosa di cui io non sono capace”. Non si può non approvare chi parla così. Anche Dio non chiede a nessuno l’impossibile. Ma chi decide concretamente che cosa è troppo per lui? Ci conosciamo troppo bene: ognuno ha la tendenza a sentire come inaccettabile qualcosa che non gli piace piuttosto che qualcosa che gli fa piacere. Che cosa può esserci di inaccettabile, se si può perfino esigere la vita di un uomo?
I discepoli sentono il discorso di Gesù come inaccettabile. Perché, quando qualcuno afferma: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna”, ciò oltrepassa di molto il concepibile. E tuttavia: in nome dei Dodici, Pietro esprime la sua professione di fede in colui che parla in termini così poco comprensibili. Egli la giustifica in un modo sorprendente: “Soltanto le tue parole (incomprensibili) sono parole di vita eterna”. Nessun mortale è capace di pronunciare queste parole, che vanno ben oltre quello che chiunque potrebbe dire. Solo Colui che resta incomprensibile pur rivelandosi - con parole di vita eterna - è capace di offrire agli uomini l’ultimo rifugio.

   PRIMA LETTURA

La Chiesa si consolidava, e con il conforto dello Spirito Santo cresceva di numero.

Dagli Atti degli Apostoli 9,31-42

In quei giorni, la Chiesa era in pace per tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria: si consolidava e camminava nel timore del Signore e, con il conforto dello Spirito Santo, cresceva di numero. E avvenne che Pietro, mentre andava a far visita a tutti, si recò anche dai fedeli che abitavano a Lidda. Qui trovò un uomo di nome Enea, che da otto anni giaceva su una barella perché era paralitico. Pietro gli disse: “Enea, Gesù Cristo ti guarisce; àlzati e rifatti il letto”. E subito si alzò. Lo videro tutti gli abitanti di Lidda e del Saron e si convertirono al Signore. A Giaffa c’era una discepola chiamata Tabità – nome che significa Gazzella – la quale abbondava in opere buone e faceva molte elemosine. Proprio in quei giorni ella si ammalò e morì. La lavarono e la posero in una stanza al piano superiore. E, poiché Lidda era vicina a Giaffa, i discepoli, udito che Pietro si trovava là, gli mandarono due uomini a invitarlo: “Non indugiare, vieni da noi!”. Pietro allora si alzò e andò con loro. Appena arrivato, lo condussero al piano superiore e gli si fecero incontro tutte le vedove in pianto, che gli mostravano le tuniche e i mantelli che Gazzella confezionava quando era fra loro. Pietro fece uscire tutti e si inginocchiò a pregare; poi, rivolto al corpo, disse: “Tabità, àlzati!”. Ed ella aprì gli occhi, vide Pietro e si mise a sedere. Egli le diede la mano e la fece alzare, poi chiamò i fedeli e le vedove e la presentò loro viva. La cosa fu risaputa in tutta Giaffa, e molti credettero nel Signore.

Parola di Dio.

    SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 115)

Che cosa renderò al Signore, per tutti i benefici che mi ha fatto?

Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.

Adempirò i miei voti al Signore,
davanti a tutto il suo popolo.
Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.

Ti prego, Signore, perché sono tuo servo;
io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.

    CANTO AL VANGELO 

Alleluia, alleluia.
   Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
   tu hai parole di vita eterna.

Alleluia.

     VANGELO 

Da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni 6,60-69

In quel tempo, molti tra i discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: “Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?”. Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: “Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono”. Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: “Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre”. Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: “Volete andarvene anche voi?”. Gli rispose Simon Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”.

Parola del Signore.

   OMELIA

Che dinanzi al discorso del Pane di vita entrassero in crisi i giudei, dichiarati nemici di Cristo, potrebbe anche risultare comprensibile, anche se sempre colma di amarezza il rifiuto di un dono dato con immenso amore. Oggi Gesù sperimenta il mormorio esteriore ed interiore dei suoi discepoli: “Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?”. Egli interviene ancora per cercare di illuminare le loro menti: “È lo Spirito che dá la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita”. Non si tratta quindi di cannibalismi, ma di assumere, nel pane e nel vino, lo Spirito che dà vita, la divinità, l’amore, la santa energia che ci rigenera. Se si rimane ancorati alla fisicità della carne e del sangue e non si è capaci di trascendere con la luce della fede per vederne i valori eterni, l’eucaristia non può essere compresa. Nei segni sacramentali noi scorgiamo la pienezza dell’amore di Dio, che non è più solo dichiarato ed offerto con la verità delle sue parole, ma nella carne e nel sangue del figlio suo, immolato per noi e per tutti, per la remissione dei peccati. Soltanto l’esperienza ci può convincere della sublimità del dono e solo quando sentiamo realmente Cristo in noi diventiamo capaci di squarciare i veli del mistero eucaristico. Molti dei suoi discepoli però abbandonano Gesù: la sua dottrina non è più accessibile alle loro menti, la sua stessa credibilità viene messa in gioco. Rimangono i dodici, ma anche a loro il Signore, chi sa con quanta sofferenza, deve rivolgere un interrogativo: “Forse anche voi volete andarvene?”. Queste parole, che risuonano come il flebile lamento dell’amore incompreso, denunciano tutti gli abbandoni e tutte le assenze che, nel corso dei secoli, i “suoi” avrebbero fatto nei confronti della sua mensa divina. È l’amara delusione dello sposo che non vede arrivare gli invitati al banchetto delle sue nozze, che non vede entrare nella sua chiesa coloro che si professano cristiani; rimangono fuori, digiuni e affamati. È sicuramente consolante per Cristo la confessione di Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”; in questo contesto però, e non a caso, Gesù ricorda agli apostoli il privilegio per essere stati scelti da lui, ma denuncia anche il tradimento di uno di loro. Può capitare che il primo assente dalla mensa sia proprio il celebrante! (Padri Silvestrini)

   VIVERE LA PAROLA

La persona fedele nelle piccole cose lo è anche nel molto.
A che punto è la tua fedeltà nei confronti di ciò che più ami?
E di fronte a te stesso?
Non possiamo esigere dagli altri qualcosa che noi stessi non sappiamo offrire. Sii fedele ai buoni principi e la gioia busserà alla tua porta.

SUPPLICA ALLA MADONNA DI FATIMA

da recitarsi il 13 ottobre alle ora 12.00

O Vergine Immacolata, in questo giorno solennissimo, e in quest'ora memoranda, in cui apparendo per l'ultima volta nelle vicinanze di Fatima a tre innocenti pastorelli, vi dichiaraste per la Madonna del Rosario e diceste d'essere venuta appositamente dal cielo per esortare i cristiani a cambiar vita, a far penitenza dei peccati e a recitare ogni giorno il S. Rosario, noi animati dalla vostra bontà veniamo a rinnovarVi le nostre promesse, a protestarVi la nostra fedeltà e ad umiliarVi le nostre suppliche. Volgete, o Madre amatissima, su di noi il vostro sguardo materno ed esauditeci. 

1 - O Madre nostra, nel vostro Messaggio ci avete prevenuti: «Una propaganda empia diffonderà nel mondo i suoi errori, suscitando guerre e persecuzione alla Chiesa. Molti buoni saranno martirizzati. Il S. Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno annientate». Tutto purtroppo si va tristamente verificando. La S. Chiesa, nonostante le immense effusioni di carità sulle miserie accumulate dalle guerre e dall'odio, viene combattuta, oltraggiata, coperta di scherno, impedita nella sua divina missione. I fedeli con parole mendaci, ingannati e travolti nell'errore dai senza Dio. O Madre tenerissima, pietà di tanti mali, date forza alla S. Sposa del vostro Divin Figliolo, che prega, combatte e spera. Confortate il S. Padre; sostenete i perseguitati per la giustizia, date coraggio ai tribolati, aiutate i Sacerdoti nel loro ministero, suscitate anime d'Apostoli; rendete fedeli e costanti tutti i battezzati; richiamate gli erranti; umiliate i nemici della Chiesa; conservate i fervorosi, rianimate i tiepidi, convertite gli infedeli. 

2 - O Madre benigna, se l'umanità si è allontanata da Dio, se errori colpevoli e perversioni morali col disprezzo dei divini diritti e l'empia lotta contro il S. Nome, hanno provocato la Divina Giustizia, noi non siamo senza colpa. La nostra vita cristiana non è ordinata secondo gl'insegnamenti della Fede del Vangelo. Troppa vanità, troppa ricerca del piacere, troppa dimenticanza dei nostri eterni destini, troppo attaccamento a ciò che passa, troppi peccati, hanno giustamente fatto gravare su di noi il pesante flagello di Dio. Diradate, o Madre, le tenebre del nostro intelletto, corroborate le nostre fiacche volontà, illuminateci, convertiteci e salvateci. 

E pietà vi prenda anche delle nostre miserie, dei nostri dolori e dei nostri disagi per la vita quotidiana. O Madre buona, non guardate i nostri demeriti, ma la materna vostra bontà e venite in nostro soccorso. Otteneteci il perdono dei nostri peccati e dateci il pane per noi e le nostre famiglie: pane e lavoro, pane e tranquillità per i nostri focolari, pane e pace imploriamo dal vostro Cuore materno. 

3 - Si ripercuote nell'anima nostra il gemito del Vostro Cuore Materno: «Bisogna che si emendino, che domandino perdono dei peccati, che non offendano più Nostro Signore, che è già tanto offeso. Sì, è il peccato, causa di tante rovine. È il peccato che rende infelici i popoli e le famiglie, che semina di spine e di lacrime il sentiero della vita. O Madre buona, noi qui ai vostri piedi ne facciamo una promessa solenne e fervorosa. Ci pentiamo delle nostre colpe e siamo confusi nel terrore dei mali meritati in vita e nell'eternità. E invochiamo la grazia della S. Perseveranza nel buon proposito. Custoditeci nel vostro Cuore Immacolato per non cadere in tentazione. È questo il rimedio di salvezza che ci avete indicato. «Il Signore per salvare i peccatori, vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato». 

Dunque al Vostro Cuore Immacolato Dio ha affidato la salvezza del nostro secolo. E noi in questo Cuore Immacolato ci rifugiamo; e vogliamo che tutti i nostri fratelli erranti e tutti gli uomini vi trovino asilo e salvezza. Sì, o Vergine Santa, trionfate nei nostri cuori e fateci degni di cooperare ai trionfi del vostro Cuore Immacolato nel mondo. 

4 - Permetteteci, o Vergine Madre di Dio, che noi rinnoviamo in questo momento la nostra Consacrazione e quella delle nostre famiglie. Sebbene tanto deboli noi promettiamo che lavoreremo, con l'aiuto Vostro, affinché tutti si consacrino al vostro Cuore Immacolato, che specialmente... nostra diventi tutta un trionfo con la Comunione riparatrice nei primi sabati, con la consacrazione delle famiglie dei cittadini, con il Santuario, che dovrà sempre ricordarci le materne tenerezze della vostra Apparizione a Fatima. 

E rinnovate su di noi e su questi nostri desideri e voti, quella materna Benedizione che ascendendo verso il Cielo, donaste al mondo. 

Benedite il S. Padre, la Chiesa, il nostro Arcivescovo, i sacerdoti tutti, le anime che soffrono. Benedite tutte le nazioni, le città, le famiglie e gli individui che si sono consacrati al Vostro Cuore Immacolato, perché in esso trovino asilo e salvezza. In modo particolare benedite tutti coloro che hanno cooperato all'erezione del Vostro Santuario, e tutti i suoi associati sparsi in Italia e nel mondo, benedite poi con materno amore tutti coloro che disinteressatamente lavorano per la diffusione del Vostro culto e il trionfo al Vostro Cuore Immacolato nel mondo. Amen.

SUPPLICA ALLA MADONNA DI LORETO

O Maria Loretana, Vergine gloriosa, noi ci accostiamo fiduciosi a Te, accogli oggi la nostra umile preghiera.

L' umanità è sconvolta da gravi mali dai quali vorrebbe liberarsi da sola. Essa ha bisogno di pace, di giustizia, di verità, di amore e si illude di poter trovare queste divine realtà lontano da tuo Figlio.

O Madre! Tu portasti il Salvatore divino nel tuo seno purissimo e vivesti con Lui nella santa Casa che noi veneriamo su questo colle loretano, ottienici la grazia di cercare Lui e di imitare i suoi esempi che conducono alla salvezza.

Con fede e amore filiale, ci portiamo spiritualmente alla tua Casa benedetta. Per la presenza della tua Famiglia essa è la Casa Santa per eccellenza, alla quale vogliamo si ispirino tutte le famiglie cristiane, da Gesù ogni figlio impari l' ubbidienza e il lavoro, da Te, o Maria, ogni donna apprenda l' umiltà e lo spirito di sacrificio, da Giuseppe, che visse con Te e per Gesù, ogni uomo impari a credere in Dio e a vivere in famiglia e nella società con fedele rettitudine.

Molte famiglie, o Maria, non sono un santuario dove si ama e si serve Dio, per questo Ti preghiamo affinchè Tu ci ottenga che ognuna imiti la tua, riconoscendo ogni giorno e amando sopra gni cosa il tuo Figlio divino.

Come un giorno, dopo anni di preghiera e di lavoro, Egli uscì da questa Casa santa per far sentire la sua Parola che è Luce e Vita, così ancora, dalle Sante mura che ci parlano di fede e di carità, giunga agli uomini l' eco della sua Parola onnipotente che illumina e converte.

Ti preghiamo, o Maria, per il Papa, per la Chiesa universale, per l' Italia e per tutti i popoli della terra, per le istituzioni ecclesiali e civili e per i sofferenti e i peccatori, affinchè tutti divengano discepoli di Dio. O Maria, in questo giorno di grazia uniti ai devoti spiritualmente presenti a venerare la Santa Casa ove fosti adombrata dallo Spirito Santo, con viva fede Ti ripetiamo le parole dell' Arcangelo Gabriele:


Ave, o piena di grazia, il Signore è con Te!

Noi Ti invochiamo ancora:

Ave, o Maria, Madre di Gesù e Madre della Chiesa, Rifugio dei peccatori, Consolatrice degli afflitti, Aiuto dei Cristiani.

Tra le difficoltà e nelle frequenti tentazioni noi siamo in pericolo di perderci, am guardiamo a Te e Ti ripetiamo:

Ave, Porta del Cielo, Ave, Stella del Mare!

Salga a Te la nostra supplica, o Maria. Essa Ti dica i nostri desideri, il nostro amore a Gesù e la nostra speranza in Te, o Madre nostra.

Ridiscenda la nostra preghiera sulla terra con abbondanza di grazie celesti. Amen.

SUPPLICA ALLA MEDAGLIA MIRACOLOSA

da recitarsi alle ore 17.00 ogni 27 del mese oppure ad una impellente necessità

O Vergine Immacolata, noi sappiamo che sempre ed ovunque sei disposta ad esaudire le preghiere dei tuoi figli esuli in questa valle di pianto, ma sappiamo pure che vi sono giorni ed ore in cui ti compiaci di spargere più abbondantemente i tesori delle tue grazie. Ebbene, o Maria, eccoci qui prostrati davanti a te, proprio in quello stesso giorno ed ora benedetta, da te prescelta per la manifestazione della tua Medaglia.

Noi veniamo a te, ripieni di immensa gratitudine ed illimitata fiducia, in quest'ora a te sì cara, per ringraziarti del gran dono che ci hai fatto dandoci la tua immagine, affinché fosse per noi attestato d'affetto e pegno di protezione. Noi dunque ti promettiamo che, secondo il tuo desiderio, la santa Medaglia sarà il segno della tua presenza presso di noi, sarà il nostro libro su cui impareremo a conoscere, seguendo il tuo consiglio, quanto ci hai amato e ciò che noi dobbiamo fare, perché non siano inutili tanti sacrifici tuoi e del tuo divin Figlio. Sì, il tuo Cuore trafitto, rappresentato sulla Medaglia, poggerà sempre sul nostro e lo farà palpitare all'unisono col tuo. Lo accenderà d'amore per Gesù e lo fortificherà per portar ogni giorno la propria croce dietro a Lui. Questa è l'ora tua, o Maria, l'ora della tua bontà inesauribile, della tua misericordia trionfante, l'ora in cui facesti sgorgare per mezzo della tua Medaglia, quel torrente di grazie e di prodigi che inondò la terra. Fai, o Madre, che quest'ora, che ti ricorda la dolce commozione del tuo Cuore, la quale ti spinse a venirci a visitare e a portarci il rimedio di tanti mali, fai che quest'ora sia anche l'ora nostra: l'ora della nostra sincera conversione, e l'ora del pieno esaudimento dei nostri voti. Tu che hai promesso, proprio in quest'ora fortunata, che grandi sarebbero state le grazie per chi le avesse domandate con fiducia: volgi benigna i tuoi sguardi alle nostre suppliche. Noi confessiamo di non meritare le tue grazie, ma a chi ricorreremo, o Maria, se non a te, che sei la Madre nostra, nelle cui mani Dio ha posto tutte le sue grazie? Abbi dunque pietà di noi.

Te lo domandiamo per la tua Immacolata Concezione e per l'amore che ti spinse a darci la tua preziosa Medaglia. O Consolatrice degli afflitti, che già ti inteneristi sulle nostre miserie, guarda ai mali da cui siamo oppressi. Fai che la tua Medaglia sparga su di noi e su tutti i nostri cari i tuoi raggi benefici: guarisca i nostri ammalati, dia la pace alle nostre famiglie, ci scampi da ogni pericolo. Porti la tua Medaglia conforto a chi soffre, consolazione a chi piange, luce e forza a tutti.

Ma specialmente permetti, o Maria, che in quest'ora solenne ti domandiamo la conversione dei peccatori, particolarmente di quelli, che sono a noi più cari. Ricordati che anch'essi sono tuoi figli, che per essi hai sofferto, pregato e pianto. Salvali, o Rifugio dei peccatori, affinché dopo di averti tutti amata, invocata e servita sulla terra, possiamo venirti a ringraziare e lodare eternamente in Cielo. Cosi sia. 

PREGHIERA PER I DEFUNTI

«Dio di infinita misericordia, affidiamo alla tua immensa bontà quanti hanno lasciato questo mondo per l’eternità, dove tu attendi l'intera umanità, redenta dal sangue prezioso di Cristo, tuo Figlio, morto in riscatto per i nostri peccati.

Non guardare, Signore, alle tante povertà, miserie e debolezze umane, quando ci presenteremo davanti al tuo tribunale, per essere giudicati per la felicità o la condanna.
Volgi su di noi il tuo sguardo pietoso, che nasce dalla tenerezza del tuo cuore, e aiutaci a camminare sulla strada di una completa purificazione.

Nessuno dei tuoi figli vada perduto nel fuoco eterno dell’inferno, dove non ci può essere più pentimento.

Ti affidiamo Signore le anime dei nostri cari, delle persone che sono morte senza il conforto sacramentale, o non hanno avuto modo di pentirsi nemmeno al temine della loro vita. 
Nessun abbia da temere di incontrare Te, dopo il pellegrinaggio terreno, nella speranza di essere accolto nelle braccia della tua infinita misericordia.

Sorella morte corporale ci trovi vigilanti nella preghiera e carichi di ogni bene fatto nel corso della nostra breve o lunga esistenza.

Signore, niente ci allontani da Te su questa terra, ma tutto e tutti ci sostengano nell'ardente desiderio di riposare serenamente ed eternamente in Te.

Amen

SUPPLICA ALLA MADONNA DI POMPEI

Supplica alla Madonna di Pompei

O augusta Regina delle Vittorie, o Sovrana del cielo e della terra, al cui nome si rallegrano i cieli e tremano gli abissi, o Regina gloriosa del Rosario, noi devoti figli tuoi, raccolti nel tuo tempio di Pompei (in questo giorno solenne), effondiamo gli affetti del nostro cuore e con confidenza di figli ti esprimiamo le nostre miserie. 

Dal trono di clemenza, dove siedi Regina, volgi, o Maria, il tuo sguardo pietoso su di noi, sulle nostre famiglie, sull'Italia, sull'Europa, sul mondo. Ti prenda compassione degli affanni e dei travagli che amareggiano la nostra vita. Vedi, o Madre, quanti pericoli nell'anima e nel corpo, quante calamità ed afflizioni ci costringono. 

O Madre, implora per noi misericordia dal tuo Figlio divino e vinci con la clemenza il cuore dei peccatori. Sono nostri fratelli e figli tuoi che costano sangue al dolce Gesù e contristano il tuo sensibilissimo Cuore. Mostrati a tutti quale sei, Regina di pace e di perdono. 

È vero che noi, per primi, benché tuoi figli, con i peccati torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù e trafiggiamo nuovamente il tuo cuore. 

Lo confessiamo: siamo meritevoli dei più aspri castighi, ma tu ricordati che, sul Golgota, raccogliesti, col Sangue divino, il testamento del Redentore moribondo, che ti dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori. 

Tu dunque, come Madre nostra, sei la nostra avvocata, la nostra speranza. E noi, gementi, stendiamo a te le mani supplichevoli, gridando: misericordia! 

O Madre buona, abbi pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri defunti, soprattutto dei nostri nemici e di tanti che si dicono cristiani, eppur offendono il cuore amabile del tuo Figliuolo. Pietà oggi imploriamo per le nazioni traviate, per tutta l'Europa, per tutto il mondo, perché pentito ritorni al tuo cuore. 

Misericordia per tutti, o Madre di misericordia. 

Degnati benevolmente, o Maria, di esaudirci! Gesù ha riposto nelle tue mani tutti i tesori delle sue grazie e delle sue misericordie. 

Tu siedi, coronata Regina, alla destra del tuo Figlio, splendente di gloria immortale su tutti i cori degli angeli. Tu distendi il tuo dominio per quanto sono distesi i cieli, a te la terra e le creature tutte sono soggette. Tu sei l'onnipotente per grazia, tu dunque puoi aiutarci. Se tu non volessi aiutarci, perché figli ingrati ed immeritevoli della tua protezione, non sapremmo a chi rivolgerci. Il tuo cuore di Madre non permetterà di vedere noi, tuoi figli, perduti. Il bambino che vediamo sulle tue ginocchia e la mistica corona che miriamo nella tua mano, ci ispirano fiducia che saremo esauditi. E noi confidiamo pienamente in te, ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri, e, oggi stesso, da te aspettiamo le sospirate grazie. 

Un'ultima grazia noi ora ti chiediamo, o Regina, che non puoi negarci (in questo giorno solennissimo). Concedi a tutti noi l'amore tuo costante e in modo speciale la materna benedizione. 

Non ci staccheremo da te finché non ci avrai benedetti. Benedici, o Maria, in questo momento il Sommo Pontefice. Agli antichi splendori della tua corona, ai trionfi del tuo Rosario, onde sei chiamata Regina delle Vittorie, aggiungi ancor questo, o Madre: concedi il trionfo alla religione e la pace all'umana società. Benedici i nostri vescovi, i sacerdoti e particolarmente tutti coloro che zelano l'onore del tuo Santuario. Benedici infine tutti gli associati al tuo tempio di Pompei e quanti coltivano e promuovono la devozione al santo Rosario. 

O Rosario benedetto di Maria, catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo di amore che ci unisci agli angeli, torre di salvezza, negli assalti dell'inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. 

Tu ci sarai conforto nell'ora dell'agonia, a te l'ultimo bacio della vita che si spegne. 

E l'ultimo accento delle nostre labbra sarà il nome tuo soave, o Regina del Rosario di Pompei, o Madre nostra cara, o Rifugio dei peccatori, o Sovrana consolatrice dei mesti. 

Sii ovunque, benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo. Amen.

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Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri,
 vieni, datore dei doni,
 vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto,
ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.

O luce beatissima,
invadi nell'intimo
il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza,
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa.

Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.

Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò che è sviato.

Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna. Amen.

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